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17 04 2013 | Rimini | Viserba, Celle e Santa Giustina sono il ‘centro demografico’ della capitale della riviera

Mercoledì, 17 Aprile 2013

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Rimini | Viserba, Celle e Santa Giustina sono il ‘centro demografico’ della capitale della riviera


Pubblicato oggi dal comune di Rimini il notiziario demografico. Al 31 dicembre 2012 la popolazione riminese conta 70.203 maschi e 76.403 femmine per totale 146.606 residenti. La zona maggiormente popolosa è quella che comprende Viserba, Celle e Santa Giustina con 32.675 residenti (di cui il 25 per cento composto da nuove residenze), seguono: Ponte Rotto e Villaggio 1 maggio con 26.288 residenti (nuovi il 16 per cento), Marecchiese e Corpolò con 23.897 residenti (nuovi il 14,60 per cento), Miramare e Rivazzurra con 23.069 residenti (nuovi per il 14,80 per cento), Stadio e Lagomaggio con 21.243 (nuovi il 15 per cento) e infine centro storico e marina centro con 19.434 residenti (nuovi il 14,50 per cento). Rispetto allo scorso anno la popolazione è cresciuta dell’1,4 per cento e del 13 per cento negli ultimi dieci anni.


Anche i riminesi invecchiano. L’età media della popolazione sta raggiungendo i 44 anni e mezzo, sempre in leggero e costante aumento, a partire dai 40,79 anni medi del 1992. In particolare, i maschi con 42,82 anni sono più giovani delle femmine che ne hanno in media 45,89. L'indice di invecchiamento rappresenta la proporzione tra giovani sino a 14 anni e anziani con più di 65 anni: è ora a 168 che vuol dire che a Rimini ci sono 168 anziani ogni 100 adolescenti. Gli ultra 65enni rappresentano attualmente il 22,45 per cento della popolazione totale. Tra questi ben 47 ultracentenari.


Nel 2012 sono nati 1244 bambini, 664 maschi e 580 femmine. I piccoli stranieri sono 283 e rappresentano il 22,75 per cento del totale. Nascono più maschi rispetto alle femmine, ma se consideriamo il cosiddetto “rapporto di mascolinità” che definisce in senso tecnico la composizione della popolazione distinta in base al sesso, scopriamo che attualmente questo rapporto è pari a 92, significando che tra la popolazione residente ci sono 92 maschi ogni 100 femmine. E’ dimostrato in effetti che l’uomo vive mediamente 4/5 anni meno della donna e quindi ciò spiega il consistente e continuo sbilanciamento in favore delle femmine. Si noti che solo nel 2008 a Rimini tale rapporto era pari a 93.


E’ negativo il saldo tra le nascite e le morti. Nel 2012 sono decedute 1.393 persone, con un saldo naturale di 149 unità in meno. L’età media dei deceduti arriva a 81,5 anni (79,1 per i maschi e quasi 83,5 per le femmine). L’età della popolazione che cessa di vivere è in continua crescita e dal 1992 è aumentato di oltre 7 anni, passando da 74,23 anni a 81,58. Da notare come si stia riducendo la forbice che differenzia la vita media di uomini e donne (in venti anni gli uomini sono passati da 71 a 79 anni, mentre le donne da 77 a 83) andamento che può essere visto positivamente per gli uomini in quanto testimonia un progressivo avvicinamento a migliori abitudini alimentari e di stili di vita, mentre per le donne è verosimile che l’avvicinamento agli stili di vita e di lavoro degli uomini, da sommarsi ai già gravosi carichi familiari, non sta deponendo a favore di un pari allungamento.


Il 2012 vede un ulteriore calo dei matrimoni celebrati a Rimini; ne sono stati celebrati 342 dei quali 208 civili e 134 religiosi con una età media che di poco già supera i 38 anni per l’uomo e i 35 per la donna (nell’ultimo decennio l’età media degli sposi per entrambi i sessi si è alzata di 4 anni). Sono stati 126 i matrimoni “misti” in cui almeno uno degli sposi era straniero. Le famiglie sono ora 64.211 e solo in quest’ultimo anno (al 31/12/2011 erano 62.941) sono incrementate di 1.270 unità, quelle composte da un singolo individuo sono 22.878 e sono quasi un terzo del totale. In media ogni nucleo familiare è composto da 2,2 individui.


La popolazione straniera rappresenta il 12,19 per cento. Gli stranieri iscritti in anagrafe sono 17.921 distinti in 9917 femmine e 8004 maschi. Tre anni fa (2009) vi era pareggio tra i due sessi ma oggi si nota la netta prevalenza delle femmine. La zona che in valori assoluti ha il maggior numero di stranieri è quella di Viserba, Celle, Santa Giustina con 4.330 residenti. Tuttavia la concentrazione di stranieri rispetto ai residenti (in valore percentuale) rendono una diversa classifica e indicano la più alta incidenza di stranieri nella zona del centro città e marina con un valore del 16 per cento.


La comunità più numerosa è quella albanese che conta 3.476 iscritti, seguita dalla rumena con 2.679, dall’ ucraina con 2.210 e dalla comunità cinese con 1258. Le recenti immigrazioni non hanno mutato tale “graduatoria”, che pertanto resta invariata rispetto ai recenti anni. La popolazione minorenne straniera rappresenta il 14,1% dei minori residenti ed il 3,2% della popolazione totale; i minori italiani sono invece l’85,9% e rappresentano il 19,8% della popolazione totale.


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